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Samuel Aldegheri: da Verona agli USA, quando il baseball ti cambia la vita

Ci sono storie sportive che ti fanno pensare: “Ok, adesso mi allaccio le scarpe e vado ad allenarmi subito.”
Quella di Samuel Aldegheri è esattamente così.
Da bambino che giocava a baseball in Italia — dove il baseball è praticamente una rarità — al primo atleta italiano cresciuto qui a firmare con una squadra professionistica americana. Una di quelle avventure che ti ricordano quanto lontano puoi arrivare se ci credi davvero (e se ci metti un bel po’ di lavoro, diciamolo!).

 

Ecco cosa ci ha raccontato…

Come sei arrivato a esordire come professionista nel mondo del baseball? E come ti sei sentito a essere il primo atleta italiano a riuscirci?

Il percorso è stato lungo e pieno di sacrifici. Ho iniziato da bambino in Italia, dove il baseball è ancora uno sport di nicchia, ma la passione mi ha spinto a credere che fosse possibile arrivare lontano. Ho lavorato tanto per migliorare, approfittando di ogni occasione per giocare all’estero e mettermi alla prova. Quando è arrivata la chiamata da una squadra professionistica americana, è stato un sogno che si realizzava. Essere il primo italiano nato e cresciuto in Italia a farcela mi ha reso orgoglioso, ma anche consapevole di avere una responsabilità, dimostrare che i giocatori italiani possono competere ai massimi livelli.

 

Guardando alla stagione passata, com’è andata e quali sono i tuoi obiettivi per la prossima?

La stagione passata è stata intensa e piena di lezioni. Ci sono stati momenti positivi, ma anche difficoltà che mi hanno aiutato a crescere sia dentro che fuori dal campo. Sono soddisfatto dei progressi fatti, ma so che posso ancora migliorare su diversi aspetti, soprattutto nella continuità e nella gestione dei momenti più delicati.

Per la prossima stagione il mio obiettivo è alzare ulteriormente il livello, voglio essere più costante, contribuire di più alla squadra e lavorare su ogni dettaglio per fare un salto di qualità. L’approccio sarà sempre lo stesso, impegno, mentalità e voglia di migliorare giorno dopo giorno.

 

Vivendo tra due realtà sportive, quali differenze noti tra la cultura sportiva americana e quella italiana — sia nell’approccio allo sport che nella preparazione fisica?

Negli Stati Uniti lo sport è vissuto come una vera e propria professione fin da giovani. C’è una cultura della competizione e del miglioramento continuo molto forte, e la preparazione fisica è considerata fondamentale tanto quanto la tecnica. In Italia purtroppo spesso manca questa mentalità, lo sport viene visto più come un hobby, e c’è meno attenzione alla preparazione atletica di alto livello. Ma le cose stanno cambiando, anche grazie a centri e preparatori che lavorano con una mentalità più internazionale.

 

In questo periodo di off season, su cosa si concentra principalmente il tuo allenamento? (Forza esplosiva, mobilità, reattività, prevenzione infortuni…)

In off season l’obiettivo principale è lavorare su quegli aspetti che durante la stagione per via dei ritmi serrati, si riescono a curare meno. Sto concentrando molto l’allenamento sulla parte fisica, forza, resistenza e mobilità, per arrivare all’ allenamento primaverile con una base solida. Allo stesso tempo sto lavorando su dettagli tecnici e sulla prevenzione degli infortuni.

È anche un periodo utile per ricaricare la mente, alterno il lavoro in palestra a momenti di recupero attivo, così da tornare fresco, motivato e pronto a dare il massimo fin dal primo giorno della nuova stagione.

 

Quando sei in campo con la tua squadra, quali capacità fisiche (forza, velocità, agilità, resistenza…) senti più messe alla prova? E come lavori in palestra per migliorarle?

Nel baseball la combinazione di velocità, potenza e controllo è tutto. Serve esplosività per lanciare, ma anche agilità e reattività per difendere. In palestra lavoro molto su esercizi di forza funzionale e movimenti multiarticolari, curando la velocità d’esecuzione e la stabilità. Il focus è sempre sulla qualità del movimento più che sulla quantità.

 

Cosa diresti a un giovane atleta di baseball che sogna di andare in America?

Gli direi di crederci davvero e di non smettere mai di lavorare per quel sogno. Andare in America è un obiettivo ambizioso, ma non impossibile, serve tanta dedizione, disciplina e la capacità di affrontare soprattutto i momenti difficili. Ogni giorno è un’opportunità per migliorare, che sia in campo, in palestra o nella testa.

Gli direi anche di non avere fretta, il percorso conta quanto la destinazione. Studiare, imparare la lingua, osservare come si lavora a certi livelli e farsi trovare pronto quando arriva l’occasione. E di non dimenticare mai perché ha iniziato a giocare, la passione è la forza che ti spinge avanti quando tutto il resto diventa pesante. 

 

Perché consiglieresti Move Your Body come “luogo” ideale per prepararsi a questo tipo di percorso?

Perché è un ambiente dove si lavora in modo serio, mirato e professionale. Qui non si punta solo sulla prestazione fisica, ma anche sulla crescita personale dell’atleta. Il team è preparato, attento ai dettagli e capace di costruire programmi su misura, pensati per le esigenze specifiche di ogni sportivo, anche di chi sogna di fare il salto verso esperienze internazionali.

In più, c’è un clima di grande motivazione, si respira energia, voglia di migliorarsi e condivisione. È il tipo di ambiente che ti spinge a dare il massimo ogni giorno, e questo fa davvero la differenza. Allenarsi qui non significa solo migliorare, ma diventare pronti per cogliere le opportunità quando arrivano.

Parlando con Samuel si capisce subito una cosa: dietro ai grandi risultati non c’è magia, ma costanza, testa e tanta voglia di migliorarsi.
Ed è proprio questo lo spirito che ogni giorno cerchiamo di coltivare anche qui a Move Your Body: un ambiente dove si lavora sodo, sì… ma sempre con il sorriso, l’energia giusta e la voglia di crescere insieme

La sua esperienza ci ricorda che i traguardi importanti si costruiscono passo dopo passo. E farlo in un posto che ti sostiene e ti mette nelle condizioni di crescere rende tutto più semplice.

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